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MITTEILUNGEN UND NACHRICHTEN.

124-138; 252-262; 364-384; 478-502.

BLUMENTHAL, F., Zur zensorischen Tätigkeit des Augustus
BORCHARDT, L., Bericht über die diesjährigen deutschen Ausgrabungen

in Aegypten

Diesjährige amerikanische Ausgrabungen in Aegypten.

FILOW, B., Sodalicia vernaculorum

GUYER, S., Die byzantinischen Klöster im Latmos-Gebirge bei Milet ISSLEIB, S., Sind die Geburtsgeschichte Christi und die christliche Dreieinigkeitslehre von Aegypten beeinflusst?

KAZAROW, G., Zur Geschichte des linkspontischen Koóv.

KORNEMANN, E., Die Ehe der θεοὶ Φιλομήτορες

Velleius' Darstellung der Gracchenzeit (II 1-8)

Zur Limesforschung.

LEHMANN-HAUPT, C. F., Zur Aufnahme der Israeliten in Gosen

MERLIN, A. et POINSSOT, L., Découvertes sous-marines près de Mahdia

(Tunisie) ..

MERLIN, A., Deux remarques épigraphiques relatives à l'inscription d'Aïn

Quassel

POMTOW, H., Nachtrag zu S. 189 u. 191

Seite 493-500

124-131; 478-483

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134-137

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383-384

492-493

138 378-382

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260

259-260

377-378

502

PREMERSTEIN VON, A., Epigraphische Reise in Lydien

137

SCHULZ, O. TH., Nochmals Vulgaritas Pelusii

261-262

SUNDWALL, J., Bemerkungen zur Prosopographia attica V
TÉGLÁS, G., Limesforschungen in Dakien

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VIERECK, P., Die Festsetzung der Grenze im Frieden des Antiochus
VULIĆ, N., Alexanders Zug gegen die Triballer.

371-375

490-491

WIEDEMANN, FR., Nachtrag zum Artikel Zu Kirchhoffs Karte der griech.

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La ribellione d'Alessandro figlio di Cratero.

Per Gaetano de Sanctis.

Alcuni critici recenti sembrano far più del dovere assegnamento sull'ordine con cui vengono narrati i fatti nei prologhi di Trogo Pompeo, anche quando, come il Beloch (Gr. Geschichte III p. 638 n. 5), riconoscono che esso non prova nulla. Per esempio torna ora in onore la ipotesi del Droysen che Alessandro figlio di Cratero governatore di Corinto si ribellasse ad Antigono Gonata fra la guerra di Cremonide e la liberazione di Sicione. E sembra che rifiorisca soprattutto perchè nel prol. al lib. XXVI di Trogo gli avvenimenti sono riferiti con quest'ordine: ut defectores Gallos (Antigonus Gonatas) Megaris delevit regemque Lacedaemonium Area Corinthi interfecit, dehinc cum fratris sui Crateri filio Alexandro bellum habuit. ut princeps Achaiae Aratus Sicuonem et Corinthum et Megara occupavit. E si badi che per il Droysen le difficoltà che potevano trarsi dalle altre notizie concernenti il ribelle Alessandro non sussistevano giacchè egli per conciliare Plutarco e Trogo ammetteva due ribellioni di Alessandro, l'una prima, l'altra dopo il 251. Ma essendo stata messa da me in luce la inverisimiglianza, per non dire l'assurdità, di questa doppia ribellione (Studi di Storia Antica II 58), tutti si accordano ormai nell'ammetterne una sola, ma vanno incontro a difficoltà gravissime per collocarla nel posto che le assegna apparentemente Trogo.

Eppure è ben noto che Trogo non segue punto un ordine cronologico. Certamente quando egli per via di digressione o anche semplicemente pel passaggio da uno ad altro teatro narrava avvenimenti anteriori all'ultimo da lui accennato in precedenza, non avrà mancato di porre in qualche modo in guardia il lettore a non prendere per ordine cronologico la disposizione del suo racconto. E talvolta anche l'autore dei prologhi ha messo il lettore in avvertenza, ma moltissime volte se n'è dimenticato. Ed è inutile che io porti vasi a Samo fermandomi sui numerosissimi esempi. Uno solo ne citerò, tolto dal prol. XXVII: utque Galli Pergamo victi ab Attalo Ziaelan Bithunum occiderint. ut Ptolomaeus Adaeum denuo captum interfecerit et Antigonum Andro proelio navali prona (così i codd.) vicerit. ut a Callinico fusus in Mesopotamia Antiochus insidiantem sibi effugit Ariamenem, dein postea custodes Tryphonis: quo a Gallis occiso etc. La relazione sulla

Klio, Beiträge zur alten Geschichte IX 1.

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battaglia di Andro (così si esprime il Beloch Gr. G. III 2, 429) stava tra mezzo alla morte del re Ziaela di Bitinia (ca. 229) e la morte di Antioco Jerace (227); è chiaro dunque che ha combattuto questa battaglia Dosone, non Gonata." Questa asserzione è molto recisa; ma in realtà giudicando con criteri analoghi dei fatti menzionati nei prologhi di Trogo dovremmo collocare il principato e la morte di Iasone di Fere dopo la battaglia di Mantinea (prol. VI, dove la notizia su Iasone è persino introdotta con un deinde), quella di Archidamo III dopo la battaglia di Megalopoli (XII), il passaggio di Cleonimo in Italia dopo la battaglia d'Ipso (XV), l'invasione dei Galli in Asia dopo il combattimento di Lisimachia (XXV), la fuga di Annibale da Cartagine dopo la battaglia di Magnesia (XXXI), la guerra di Eumene II con Farnace prima di quella con Prusia I (XXXII) e cosi via. Ne si dica che essendo dedicato il libro ai Seleucidi le cose dell'Asia dovevano esservi narrate secondo l'ordine cronologico. Anche nel prol. XXXI discorrendosi della guerra di Antioco il grande coi Romani, è narrata fuori di posto la fuga di Annibale, e nella parte del libro XXXII dedicata all'Asia Minore l'ordine seguito è tutt'altro che conforme alla successione cronologica dei fatti, e nel libro VI tutt'altro che cronologico è l'ordine con cui è narrata la storia della penisola ellenica.

Dunque per giudicare della data della battaglia d'Andro bisogna partire non dal posto che la frase del prologo occupa, ma dal suo contenuto. Ora la spedizione d'Antigono Dosone in Caria è stata vittoriosa, come mostra innanzi tutto il prol. XXVIII di Trogo e poi non pochi altri indizi che possono trovarsi raccolti presso il Beloch Gr. G. III 2, 462 segg. Trogo parla al contrario d'una disfatta d'Antigono. E' vero che s'è voluto correggere Antigonum in Antigonus. Ma a parità di condizioni quella congettura è preferibile che altera meno il testo. E una ve n'ha che io ebbi altrove a proporre (Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino XXXIX 1903/4 p. 635), la quale non l'altera affatto, ma vi suppone solo una piccola lacuna: et Antigonum Andro proelio navali per Sophrona vicerit. A rincalzo della mia congettura può osservarsi che questo costrutto con per era particolarmente caro a Trogo o al suo compendiatore. Così al prol. II si legge: bellum intulit per Datim et Tisaphernem ; al III: per Bagabaxum Aegyptus recepta: al IX: Artaxerxes. . . pulsa Cnido per Conona classe Lacedaemoniorum etc. E bastine questi esempi senza che io tedi il lettore citando gli altri quattordici che si leggono nei prologhi seguenti. E v'è ancora di più: „I codici più antichi (osserva acutamente G. A. Levi negli Atti cit. p. 634) hanno concordemente et Antigonum. Generalmente nei prologhi la copulativa et è usata dove due proposizioni hanno il medesimo soggetto o sotto l'espressione inde repetitum ut . . . . et ..... e simili. .. e simili. Per lo più dove il soggetto muta, il distacco sintattico è indicato dall' uso dell' ut, eccetto che dal contesto medesimo del prologo risulti chiaramente fra le due proposizioni un nesso di effetto

o di conseguenza. Ho contato 14 casi in cui mutando il soggetto è usato l'ut."

Assodato così il testo, non rimane che attribuire la rotta d'Andro al regno d'Antigono Gonata. E' noto che si ha, oltre questo, un solo cenno sulla battaglia di Andro, in un passo di Plutarco (Pelop. 2) dove si ascrive per equivoco quella battaglia ad Antigono il vecchio (o yέoor) e le si riferisce un aneddoto che altrove è narrato della battaglia di Cos. Questo passo non può citarsi davvero a favore della opinione che ad Andro abbia combattuto il Dosone; nè può trarsene del resto valido argomento neppure a favore dell'altra tesi, benchè se al combattimento prese parte (da vecchio) Antigono Gonata l'equivoco di Plutarco si spieghi assai meglio. Nè si opponga col Beloch (III 2, 430) che di una guerra tra Antigono e Tolemeo negli ultimi anni del Gonata manca nella tradizione ogni traccia. Se ciò fosse, non vorrebbe dir molto, tanto frammentaria è la tradizione. Ma di quella guerra in realtà traccie non ci mancano affatto. Il viaggio in Egitto d'Arato, che il frurarco macedone d'Andro considera come nemico e Tolemeo Filadelfo come amico, i sussidi dati da Tolemeo Filadelfo ad una città che era, come vedremo, ribelle ad Antigono, i tentativi fatti poi da Antigono per turbare l'amicizia tra Arato e Tolemeo e anche più le ostilità degli Etoli e d'Antigono contro gli Achei e l'alleanza conclusa dagli Achei con Tolemeo Evergete riconoscendo la sua egemonia per terra. e per mare dopo d'aver carpito alla Macedonia Corinto, non sembrano davvero traccie di pace tra Antigono negli ultimi suoi anni e l'Egitto. E l'impotenza d'Antigono a soccorrere efficacemente gli alleati peloponnesiaci e durante la ribellione d'Alessandro e dopo la liberazione di Corinto si spiega assai bene con una sconfitta che avesse fiaccato la marina militare della Macedonia, già vittoriosa a Cos. E' vero che Laerzio Diogene parlando della battaglia di Cos la dice ἡ 'Αντιγόνου ναυμαχία (IV 39). Ma solo chi consideri come oro colato le sue espressioni oserà ricavarne che Antigono Gonata non combattè altre battaglie navali.

Tornando al prol. XXVII, mi sembra stabilito che la battaglia di Andro è menzionata fuori dell'ordine cronologico. Ma come render ragione di questo apparente disordine? Innanzi tutto l'importante è assodare il fatto; se anche non lo potessimo spiegare, non sarebbe metodico il negarlo. Non è molto chiaro perchè nel prol. del lib. XXXII sia narrata prima la guerra d'Eumene con Farnace e poi quella con Prusia; ma il fatto rimane quand'anche non potesse ben rendersene ragione. Del resto la ragione del disordine cronologico nel prol. XXVII è chiarissima, e l'ha indicata già il Levi nella mem. cit. Dopo la vittoria d'Eumene sui Galli, Trogo faceva un quadro delle condizioni dell'Asia, accennando a tutti i potentati che aspiravano ad avervi dominio, ripetendo in parte cose già dette. Di questo quadro ci conserva un cenno Giustino (XXVII 3): ea namque tempestate omnia bella in exitium Asiae gerebantur: ut quisque fortior

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fuisset Asiam velut praedam occupabat. Seleucus et Antiochus fratres bellum propter Asiam gerebant, Ptolomaeus rex Aegypti sub specie sororiae ultionis Asiae inhiabat. Niuna occasione più di questa propizia per discorrere delle ambizioni della Macedonia e delle guerre tra Antigono e i Tolemei. Possiamo pertanto dalle analogie messe in evidenza fin qui ricavare che il posto assegnato alla ribellione di Alessandro nei prologhi di Trogo non ci dà nessuna luce sulla sua cronologia. Può essere che Trogo l'abbia. inserita colà per la ragione cronologica. Può darsi invece del pari che dopo d'aver discorso della guerra di Cremonide, della ribellione di Alessandro e della sua lega con gli Achei, egli si sia fatto a parlare per via di digressione delle origini acaiche e della liberazione di Sicione, sebbene anteriori. Quest'ultimo non è un ripiego a cui poter ricorrere solo se costretti; è una ipotesi che sta accanto all'altra con piena parità di diritto, come mostrano i molteplici casi citati di disposizione indipendente dalla cronologia. E per determinare quale delle due ipotesi sia la migliore non c'è che ricorrere alle altre fonti che fanno ricordo della ribellione d'Alessandro e della guerra contro di lui. Tra queste prima di tutto è il decreto salaminio in onore di Eraclito figlio di Asclepiade del demo di Atmono che, essendo stratego in nome d'Antigono del Pireo e pendenze, prese cura della sicurezza di Salamina durante la guerra con Alessandro (IG II 5, 591 b). Di qui per la data non si ricava nulla. Qualcosa vuol ricavarne il Sokolow (Klio III 123) identificando Eraclito col Ierocle menzionato due volte presso Laerzio Diogene (II 127. IV 39) in qualità di comandante del Pireo e di Munichia. Tale congettura non mi pare che si raccomandi per troppa probabilità; e non mi sembra che abbia bisogno di difesa la mia proposta (Studi di Storia antica II 33) di identificare Ierocle con quell'ufficiale originario della Caria che prestò utili servizi a Demetrio Poliorcete al Pireo (Polyaen. V 17). Incerta è pure l'altra identificazione proposta dal Sokolow dello stratego con l'Eraclito d'Atmono della lista degli arconti ateniesi in IG II 859 1). Che se fosse sicura, un migliore argomento contro la propria ipotesi il Sokolow non poteva fornirlo. Perchè la data dell'arconte Eraclito può determinarsi con precisione, anche senza ricorrere alle incerte congetture intorno ai cicli astronomici. Egli appartiene al 213/2, come dimostrai nella Riv. di Filologia XXVIII (1900) p. 60 segg., tenuto conto della nota teoria del Ferguson sui yoanuarɛis e supplendo da una iscrizione magnesia 2) Opaovgor dove la lista citata reca ..... ων 'Αλωπεκήθεν *). Se, come vuole il Sokolow, la ribellione di Alessandro fu vicinissima di tempo alla guerra di Cremonide e già alla fine di quella guerra Eraclito fu fatto

1) Cf. Kirchner Prosop. I 421.

2) Kern Inschriften von Magnesia 16

=

Dittenberger Sylloge 12 256.

3) Indipendentemente da me assegnò poco dopo ad Eraclito la stessa data sulla base della stessa congettura il Kirchner Gött. gel. Anzeigen 1900 n. VI p. 447 seg.

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