La commedia italiana: Studî storici, estetici e biografici

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Coi tipi dei Galeati in Imola, 1880 - 428 หน้า

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หน้า 308 - Godesti tali vorrebbono la Commedia o ridicola sempre, o sempre critica, e mai di nobili sentimenti maestra; quasiché fra gli Eroi solamente si avessero a figurar le virtù, e queste considerarsi in quella iperbolica vista, in cui si pongono gli Eroi medesimi della Tragedia. Il cuore umano risentesi più facilmente all'aspetto di quelli avvenimenti, a...
หน้า 171 - Le minuzie dei corpi, lunghe e corte, Muoversi per lo raggio, onde si lista Tal volta l'ombra, che per sua difesa La gente con ingegno ed arte acquista. E come giga ed arpa, in tempra tesa Di molte corde, fan dolce tintinno A tal da cui la nota non è intesa, Così da' lumi che 11 m'apparinno S'accogliea per la croce una melode.
หน้า 19 - E chi sarà di voi del regno erede, sappi che '1 regno altro non è che affanno, fatica assai di corpo e di pensiero; né, come par di fuor, dolce è l'impero.
หน้า 84 - E questo è, che chi non ha lo stato in questa terra, de' nostri pari, non truova cane che gli abbai, 3 e non siamo buoni ad altro che andare a' mortori o alle ragunate d'un mogliazzo oa starci tutto dì in sulla panca del Proconsolo a donzellarci. Ma io ne li disgrazio, io non ho bisogno di persona; così stessi chi sta peggio di me.
หน้า 307 - I francesi, nelle loro commedie, non si può dire che non abbiano de' bei caratteri, e ben sostenuti, che non maneggino bene le passioni, e che i loro concetti non siano arguti, spiritosi e brillanti, ma gli uditori di quel paese si contentano del poco. Un carattere solo basta per sostenere una commedia francese. Intorno ad una sola passione ben maneggiata e condotta, raggirano una quantità di periodi, i quali colla forza dell'esprimere prendono aria di novità.
หน้า 332 - Questo mio secolo, scarsetto anzi che no d'invenzione, ha voluto pescar la tragedia dalla commedia, praticando il dramma urbano, che è come chi direbbe l'epopea delle rane. Io all'incontro che non mi piego mai se non al vero, ho voluto cavare (con maggiore verisimiglianza mi credo) dalla tragedia la commedia; il che mi pare più utile, più divertente, e più nel vero...
หน้า 186 - Che fai? gli disse: e perché più bestemmi? Vedi il mio coro. — Alzò Macrino gli occhi, E vide le divine alme sorelle Preste a fuggirsi, e ad apprestar Parnaso In gelate nevose alpi tedesche, E a vestir d'armonia rigida lingua. Coscienza lo morse: il mento al petto Conficcò, tacque, e confessò che il vero La prima volta gli avea detto Apollo!
หน้า 343 - Bada qui, al conchiudere moralissimamente : e che l'uom grande, è il men piccolo; ed il buono, è il men reo: ma che non si dee avvelenar le buone opere, con la finestrina dell'investigarne il perché.
หน้า 309 - I cattivi caratteri si mettono in iscena, ma non i scandalosi, come questo di un padre che faccia il mezzano alle proprie figliuole. E poi quando si vuole introdurre un cattivo carattere in una commedia, si mette di fianco e non in prospetto; che vale a dire per episodio, in confronto del carattere virtuoso, perchè maggiormente si esalti la virtù e si deprima il vizio. (Teatro comico, a. II, se. 2). DELLA UNITÀ DI AZIONE DI TEMPO E DI LUOGO. Le buone commedie devono avere la unità dell'azione...
หน้า 86 - Puligo, che fu amata da molti « non meno che per la bellezza, per le sue buone creanze, e particolarmente per essere buonissima musica e cantare divinamente.

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