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al diritto canonico e alla teologia. Infatti il primo che a noi si presenta è D. Iohan. de Rovereto Pbr. et Capell. Rev. Patr. D. Episcopi Cellamer, registrato all'anno 1282 nel Catalogo degli Scholares illustres (parte II, p. 243). Del 1285 è Fr. Henricus Episcopus Tridentinus, certamente una stessa persona con Enrico de Metis che tenne il seggio vescovile di Trento dal 1310 al 1336 '). Verso il 1290 il celebre Accursio nominava esecutore testamentario religiosum virum Fratrem Petrum de Trento ordinis Fratr. Predicatorum de Bononia 2). E intorno al 1295 troviamo un certo Isolano de Trento maestro 3). Dottore in teologia era già nel 1299 Dn. Johannes Archid. Tridentinus, Vicarius Domini Bonon. Episcopi“).

Invece, del secolo XIV per mancanza di documenti non posso mentovare nessuno; del XV due soli. Concino de' Concini, studente, da Trento, leggeva nel 1480 sull' Inforziato, come appare dal rotolo) di quest'anno sotto la data 11 ottobre; e nel 1483 veniva esaminato in diritto canonico e ne otteneva il diploma di laurea. Questi, secondo le mie ricerche, sarebbe anche stato il primo Trentino che raggiunse la carica di rettore, e precisamente degli scolari citramontani nel 1480, e degli ultramontani nel 1483 6). Nel

1) Catalogo cit., p. II, pag. 245.

2) SARTI, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus, I, 11, 93. 3) SARTI, op. cit., pag. 110.

4) Catalogus Consultorum S. Officii Bononiae, p. II, pag. 217.

5) Il rotolo, o tabella, che si cominciò a fare nel 1438, non era altro che un gran foglio di pergamena fregiato con disegni più o meno pregevoli a vari colori, sul quale erano segnate le lezioni di tutti i professori, e più in basso, a destra, quelle degli scolari. Più tardi se ne fecero due, che venivano appesi il 3 ottobre lateralmente alla porta dell'Archiginnasio, ove restavano esposti per un numero determinato di giorni. Gli studenti abilitati alla lettura, per la quale ricevevano un piccolo onorario, la tenevano solo nelle horae vel classes pomeridianaz, essendo le antimeridiane riservate ai soli professori.

6) Pare che fino dai primi tempi della sua fondazione lo studio bolognese avesse dei rettori divisi per nazioni. Certo è che nel secolo XIII, quando gli studenti erano già distinti in Citramontani ed Ultramontani e lo Studio si era diviso in due Università con diversi statuti, in quella cioè dei Giuristi e degli Artisti, i rettori erano due. Rettore fra gli scolari poteva essere eletto quegli soltanto, che oltre ad essere, come pare almeno per i primi secoli, un teologo, si fosse segnalato per buoni costumi, dottrina e nobiltà, e che, dopo essersi immatricolato a proprie spese, avesse compiuti 5 anni di studio e 25 di età. Durava in carica un anno, ma poteva anche essere rieletto.

1492 fu esaminato in diritto canonico Giorgio de Neudeck de Diocesi tridentina, che divenne poi principe vescovo di Trento, uomo <«< clarus eloquentia et disciplinis eruditus omnibus », come vanta il suo epitafio. Anch'egli fu rettore degli scolari ultramontani. Di lui scrive il Bonelli: « Fertur literis studuisse Viennae tum Jurisprudentiae operam navasse Bononiae, ibidemque Gymnasio Rectorem egisse anno 1491 et Doctoratus Laurea decoratum fuisse. Hinc Juris Utriusque Doctorem eundem appellatum superius audivimus » (vol. III, p. II, pag. 171).

Secolo XVI.

1503. Bernardo Clesio, tridentinus, divenuto poi principe-vescovo di Trento e cardinale. Il Clesio studiando per quasi otto anni, prima la rettorica e poi le leggi « ita se gessit, ut tum morum suavitate, tum exactissimo doctrinae judicio, summa apud omnes gratia vixerit; nec facile sit judicare, utri Commilitones sui, an Cives magis observaverint. Unde in Gymnasio Procuratorio munere pro Germanis functus est: et quum multi in campum processissent Candidati Sindicatum petentes (est ea enim proxima in Gymnasio Rectori dignitas) unus et ipse ex Candidatis adversus Gallicam Factionem omnium suffragiis obtinuit: quo tempore Galli Caesari adversantes ab omnibus exibilati sunt. Quum autem contigisset Gymnasio Rectorem a Civitate abesse, huic saepe iniunctum est onus, qui absentis vicem gereret. Atque quum plerumque in publicum prodiisset acerrimus Disputator Bernardus, et in certamen litterarium descendisset, ingentem de se expectationem.apud omnes concitavit 1) ». 1515? Giacomo Clesio, tridentinus, il 29 maggio fu esaminato in diritto canonico e ne ottenne il diploma con lode.

1520. Gaspare........, tridentinus, era nel primo semestre « rector dignissimus et magnificentissimus scholarium ultramontanorum ». 1523. Andrea.............., tridentinus.

1528? Cristoforo Madruzzo, tridentinus, il celebre principe-vescovo di Trento e cardinale. «< Bononiae adolescens litteris incubuit....; ubi come scriveva il cardinale Farnese a Paolo III - scholasticorum licentia tam modeste, tam temperanter, tam solerter se gerebat, ut et multum proficeret, et omnibus esset propter elegantiam morum, et propter singularem humanitatem clarissimus » (v. BONELLI, vol. III, p. 11, pagg. 195-7).

1573? Antonio Aliprandi, tridentinus, consiliarius 2) Turonensium. Stemma: scudo d'argento con un fiore rosso (rosa?) nel centro (II, sala 5a, fil. 1, n. 33).

1) V. l'orazione del PINCIO nel Bonelli, vol. III, p. 1, pagg. 367-8, e la vita di Bernardo Clesio ricavata da un antico ms., ibid., pag. 371.

2) I consiglieri erano eletti fra gli studenti più distinti per tutelare gli interessi e il dccoro delle varie nazioni. Queste sono 36 nello statuto dei giuristi del 1561; ma il loro numero non è costante, variando fra le 28 e le 37. A maggiore intelligenza delle rappresen

1573. Bartolomeo Pezzen, tridentinus, cons. Provincialium. Stemma: scudo spaccato d'oro, con aquila dell'impero e semipartito in basso; a sinistra leone bicipite in campo d'argento, a destra un castello in campo pavonazzo (II, sal. 5, fil. 1, n. 39); nato a Croviana, si dottorò nel 1574. Fu consigliere dell' arciduca Ernesto d'Austria e di Rodolfo II imperatore; per 18 anni nunzio a Costantinopoli, ove nel 1596 conchiuse fra i Turchi e gli Austriaci una pace di 8 anni. In ricompensa di ciò ebbe feudi e beni e 15000 talleri oltre il titolo di barone del regno ungarico per sè ed eredi. Con diploma del 24 luglio 1594 dato in Ratisbona fu nominato conte. Mori in Praga nel 1605, lasciando vistosa eredità ed un credito presso gli Stati austriaci di fior. 70,000.

1574? * Giovanni Alessandrini 1), tridentinus, si dottorò ai 13 novembre in diritto civile e canonico. Fu consigliere aulico dell' imperatore; canonico di Trento e Bressanone; arcidiacono, consigliere e vicario del principe vescovo di Trento (v. l'Albero genealogico e documenti della f. dei conti Alessandrini, tenuto ora dal signor Pietro degli Alessandrini di Trento).

1574. * Bartolomeo Panovino, tridentinus, fu assessore della valle di Non e consigliere vescovile.

1576. Antonio Binelli, tridentinus, leggeva, come si desume dal rotolo di quell'anno, medicina.

1579. Giovanni Melediri, tridentinus, cons. Germanorum. Stemma: scudo spaccato di oro con leone in posizione naturale, e di azzurro con una cometa (II, sal. 9, fil. 3, no 32).

1581.* Antonio Ceschi, tyrolensis 2). Era nativo di Borgo di Valsugana; fu isti

tanze tenute dai consiliarii tridentini, credo utile porre sott'occhio al lettore la seguente lista delle nazioni quali appaiono ordinate nel 1610. Dei due grandi corpi, Italico ed Estero, ond'era divisa l'Università, il primo comprendeva le nazioni Lombarda, Romana e Toscana, il secondo la Ultramontana e l'Ultramarina. La lombarda era suddivisa in 14 nazioni, cioè: Mutinensium, Regiensium, Mantuanorum, Mediolanensium, Insubrium, Pedemontanorum, Placentinorum, Parmensium, Ferrarensium, Ligurum, Genuensium, Marchiae Tarvisanae, Civitatis Venetiarum, Quatuor Civitatum. La romana in 5: Latii et Urbis Romae, Patrimonii, Marchiae Superioris, Marchiae Inferioris, Regni Neapolitani. La toscana in 5: Florentinorum, Senensium, Lucensium, Romandiolae Provinciae, Ravennatum. Le due estere, l'Ultramarina e la Ultramontana comprendevano 13 nazioni: Hispanorum, Germanorum, Britannorum sive Angliae, Gallorum, Polonum, Illyricorum, Ungarorum, Graecorum, Insularum prioris, Insularum posterioris, Allobrogum sive Sabaudorum, Belgarum sive Flandriae, Helvetiorum. In tutto adunque 37 nazioni. Della ultramontana erano 10 le voci, e perciò to i consiglieri. Di questi, 2 ne avea la nazione germanica, chiamati procuratores, e avcano il diritto, che mancava a tutti gli altri consiglieri, di esercitare piena giurisdizione sugli studenti. Il primo di essi rappresentava tutti i paesi compresi sotto il nome di Germania, quindi anche la Rezia o i Grigioni, e la Contea del Tirolo, unitamente al principato vescovile di Trento, che, com'è noto, dipendeva politicamente dall'Impero. Si avverta in fine che una nazione poteva venir rappresentata anche da consiglieri estranei ad essa. 1) Portano l'asterisco quegli studenti dei quali mi fu data gentilmente notizia dal prof. A. Luschin.

2) Questi, con altri pochi che seguiranno, si dicevano Tirolesi non già perchè non fossero Trentini come tutti gli altri, e n'è prova il loro cognome, ma perchè erano nati in quelle vallate del Trentino attuale, che dal 1412 in poi erano soggette politicamente alla contea del Tirolo.

tutore del Consiglio di quella comunità e compose un'opera sulle bellezze e la perfezione della lingua latina ').

1581. * Angelo Madruzzo, tridentinus, immatricolato il dì 12 aprile.

1581. * Ferdinando Madruzzo, tridentinus.

1582. * Gio. Batt.a Benamati, tridentinus.

1583. Evangelista Bornicci, tridentinus, cons. Greciae. Lo stemma (II, sal. 1, fil. 1, n.o 19) è ora coperto dagli scaffali. Nacque in Riva, e secondo Michelangelo Mariani fu medico ordinario del colonnello Gaudenzo Madruzzo e fisico assai lodato. Da lui fu anche guarito Don Pedro di Toledo governatore di Milano; come protomedico dell'arcivescovo Paride di Lodrone fu a Salisburgo (cfr. ms. 167 della Bibliot. Comun. di Trento, alla quale appartengono pure i mss. che sono citati in appresso).

1583. Rocco Campanella, tridentinus, cons. Germanorum. Stemma: scudo azzurro coperto da una campanella, alla cui destra e sinistra sta una borchia; ha il capo imperiale (II, arco 20, no 24, parete dalla parte della scala).

1584. * Baldassare Roccabruna, tridentinus, immatricolato il 13 novembre. 1585. Giorgio Savoni, tridentinus, cons. Datiae. Stemma: scudo spaccato di rosso con 2 teste di cani faccia a faccia, è di nero con una fascia centrata d'azzurro caricata di 3 stelle (II, sal. 4, fil. 2, no 17). — Si era immatricolato il dì 28 novembre del 1582.

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1586. Giovanni Dema, tridentinus, cons. Datiae. Stemma: scudo partito di argento e di rosso con un braccio che si muove da destra a sinistra e che tiene colla mano un oggetto ora irriconoscibile (II, sal. 10, fil. 2, no 22). Fu decano e canonico della cattedrale di Trento, ove successe nel 1601 ad Antonio Clementi non senza gravi difficoltà (v. BONELLI, vol. III, p. II, pag. 326). 1587. Alberto Campi, tridentinus, leggeva, come si rileva dal rotolo di quell'anno, retorica.

1591. Francesco Franzoni, tridentinus, cons. Marchiae Tarvisanae. Stemma: scudo bandato di rosso, nero e d'argento col capo giallo dell' impero (II, sal. 2, fil. dei piccoli, no 34).

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1597? Girolamo Busetti, tridentinus, cons. Polonorum. Stemma (II, sal. 8, fil. 3, no 38): si vegga quello di Gio. Batt.a Busetti all'anno 1626. - Pare che egli abbia scritto dei versi in morte del cardinale Lodovico Madruzzo che furono pubblicati con altri di diverso autore nel 1600.

1599? Nicolò Cilladi, tridentinus, cons. Burgundiorum. Stemma: è quello stesso di Gio. Batt.a Cilladi, di cui v. all'anno 1626. (P. II, arc. 10, fascia sinistra, n° 7)..

1599. Rocco Giordani, tridentinus, elect. et anat. syndicus 2). Stemma: scudo montato da una stella con una banda ondata di azzurro col capo di azzurro (P. II, arc. 1, soffitto).

1599. Stefano Pasi, tridentinus, cons. Transilvaniae. Stemma: scudo d'azzurro

1) Cfr. AMBROSI, Scrittori ed artisti trentini, Trento, 1883, pag. 27.

2) I syndici anatomiae erano 16 scolari che avevano l'incombenza di assistere il professore nelle operazioni chirurgiche.

con una fascia in divisa di nero sormontata da un ulivo? (P. II, arc. 12, sinistra). — Lesse nel 1600 un'orazione ai funebri che si celebrarono in Trento per la morte del cardinale Ludovico Madruzzo avvenuta in Roma il 2 aprile di quell'anno.

*

Secolo XVII.

1600. Stefano de Grossi, tridentinus, immatricolato il 29 gennaio.

1602. Alberto Can...rocampi? judicariensis (trident.), cons. Marchiae. Stemma: scudo con campo d'oro e capo imperiale sostenuto da una divisa di rosso (P. I, sinistr., arc. 5, no 10).

1624. Giovanni Andrea degli Alessandrini, tridentinus. Nacque in Trento nel 1599 da Pietro, celebre giureconsulto, consigliere e cancelliere dei cardinali Madruzzo; dottorato nelle leggi il 14 gennaio del 1624 con particolare ed onorifica menzione nel diploma. Fu console di Trento nel 1643; capo console e giudice sommario nel 1664.

1607. Tommaso Colombo, tridentinus, cons. Germanorum. Lo stemma è ora coperto dagli scaffali (II,.sal. 17, fil. 3, no 34). — Come consigliere della nazione germanica si trova anche sottoscritto negli statuti di filosofia e medicina che in quell'anno furono riformati.

1610. Girolamo Briosi, tridentinus, cons. Germanorum, si trova ugualmente sottoscritto nei summentovati statuti.

1610? Orazio Brochetti, tridentinus, cons. Burgundiorum. Stemma: scudo azzurro con un braccio che si muove da destra a sinistra e che tiene nella mano una palma sormontata da 3 stelle d'argento (II, sal. 8, fil. 3, no 36). — Nacque a Tenna presso Arco, fu dal 1619 al '21 assessore delle valli di Non e Sole. Lasciò un manoscritto sui vescovi trentini (ms. 168).

1611. Francesco Bressanini, tridentinus, cons. Germanorum. Stemma: scudo azzurro pieno, con una serpe (Salone, vicolo Scimia, fil. 3, no 37). — È sottoscritto negli statuti di filosofia e medicina che in quell'anno furono approvati e confermati dal legato cardinale Maffeo Barberino. Nacque in Riva, ove fu cancelliere negli anni 1657, 1659, 1678 e 1682 (ms. 187).

1612. Rodolfo Melchiorri, tridentinus, cons. Prus. et Livon. Stemma: scudo spaccato di oro con leone rampante, e di nero con una stella - cometa? - (Scala a destra, I ripiano, parete di fronte al primo rampante, no ̊ 13).

1612. Giacomo Migazzi, tridentinus, cons. Datiae. Stemma: scudo inquartato, 1 e 4; 2 e 3 azzurro cón una banda.... caricata di 3 colombe? (Scala a destra, I ripiano, no 14). Fu consigliere anche della nazione dei Germani (P. I, arc. 23, pilastro 6, verso il cortile). Canonico di Bressanone nel 1621, due anni dopo egli successe come decano e canonico di Trento al defunto Giacomo Ant. Rigotti. Mori Preposito di quella cattedrale (v. Archivio Trentino, vol. II, pag. 150).

1612. Giovanni Lorenzo dal Ponte, tridentinus, cons. Flandriae. Lo stemma è coperto dagli scaffali (II, sal. 8, fil. 3, no 17). Nato a Trento, fu nel 1620 curato di Villazzano, poscia benefiziato del Duomo di Trento, massaro del

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