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dicitur parmensis.

1534-35. Jo. Bapt.a Scopulus, mantuanus, potestas.
1537-39. Petrus Petorellus, parmensis, potestas.
1541. Vincentius Gemmus, parmensis, potestas.
1543. Gaspar Brugnolus, ferrariensis, potestas.
1544-45. Petrus Foschirus, mutinensis, potestas.
1548. Philippus Valentinus, mutinensis, potestas.
1550. Ludovicus Frontorius, de Cento, potestas.
1552. Josephus Fontanellus, regiensis, potestas.
1553. Jul. Caesar Castelvitreus, mutinensis, potestas.
1555. Ludovicus de Superbo, ferrariensis, potestas.
1557. Michael Castagninus, de Faventia, potestas.
1559. Attilius Tondinus, senensis, potestas.
1560. Jo. Bapt.a Nardus, de Fusiniano, potestas.
1562. Mathias Caraccius, de Cento, potestas.
1563. Darius Pogellinus, eques, imolensis, potestas.
1565. Alphonsus Rondinellus, de Lugo, potestas.
1565. Jo. Bapt.a Moragius, placentinus, potestas.
1567. »
1568. Aloysius Guarinonus, de Riparolo, potestas.
1571. Horatius Sacratus, regiensis, potestas.
1577. Julius Tocholus, parmensis, potestas.
1579. Jo. Bapt.a Ponginibius, placentinus, potestas.
1580. Lazarus Foenuccius, de Saxulo, potestas.
1582. Ludovicus Cremaschius, de Mantua, potestas.
1584. Joannes Ordelaphus, pisaurensis, potestas.
1585. Cleodorus Calcus, mediolanensis, potestas.
1586. Bernardinus Codebonius, mutinensis, potestas.
1588. Concinus de Concinis, anauniensis, potestas.
1594. Sempronius Scacchinus, parmensis, potestas.
1596-97. Hieronymus Fondulius, cremonensis, potestas.
1598. Octavius Mussonus, mantuanus, potestas.
1600. Julius Albertinus, senogalliensis, potestas.
1604. Ludovicus Cremascus, mantuanus, potestas.
1605. 1607. Ludovicus Pellicellus, mantuanus, potestas.
1609. Ludovicus Rudolphinus, de Sabloneta, potestas.
1610. Jo. Bapt.a Pianus, de Massa Carrariae, potestas.
1612. Camillus Sernetus, vel Farnetus, de Novellaria, potestas.

1615. Stephanus Castellius, de Tirano Vallis Tellinae, potestas.

1617. Majolinus Bisacionus, ab Aesio, picenus, potestas.

1619. 1621. Caesar Pioppius, mutinensis, eques, potestas.

1621-1623. Claudius Beggius, vel Reggius, de Massa Carrariae, potestas. 1626-1627. Jo. Franciscus Pavarellus, cremonensis, potestas.

1628. Sebastianus Rastellinus, recanatensis, potestas.

1629. Manfredus de Manfredis, castilionensis, potestas.

1631. Joannes Castellius, de Bellasio Lacus Lariensis, potestas.

1638. Amantius Lambertegnus, comensis, potestas.

1640. 1642. Magnardus Trussus, cremonensis, potestas.

1645. Franciscus Assandreus vel Assander, mediolanensis, potestas. 1648. Jo. Maria Novelli, pontremulensis, potestas.

1650. Antonius Maria Novelli, pontremulensis, potestas.

1656. Laurentius Marachius, pontremulensis, potestas.

1657-58. Jacobus Antonius, vel Jo. Ant. Guerra, de Verona, potestas, occisus

apud Matarellum.

1660. Franciscus Piazzoli, novocomensis, potestas.

1662. Joannes Bastus, valentinus.

1664. Stephanus Marachius, pontremulensis, potestas.

1666. Carolus Spadatius, de Fusiniano, potestas.

1669. Marcus Baratta, romanus, potestas.

1671. Joannes Fontana, florentinus, comes, potestas, dein episcopus caesenatensis.

1674. Franciscus Riccius, pontremulensis, potestas.

1678. Zacharias Serapti, pontremulensis, potestas. 1681. Antonius Michalorius, urbinas, potestas.

1683. Hieronymus Castilioneus, mediolanensis, potestas.
1684. Jo. Marcus Triva, mutinensis, potestas.

1686. Jo. Albertus Mirabilia, mediolanensis, potestas.
1687. Bernardinus Piccatelius, pontremulensis, potestas.
1690. Franciscus Sigismundus Avesanus, potestas.
1694. Sebastianus de Rubeis, carrariensis, potestas.

1698. Jo. Marcus Triva, mutinensis, potestas.

1703. Franciscus Franceschinis de Ettoreis, imolensis, potestas. 1708. Jo. Sebastianus de Vespignanis, imolensis, potestas.

1713. Angelus Paulinus Balestrieri, lucensis, potestas.

1716. Antonius Maria Beghinus, parmensis, potestas.

1720. Antonius Mutii, tiphernas, potestas.

1722. Joannes Dominicus a Carretto Mancurti, imolensis, potestas.

1727. Joannes Pizzolius, mediolanensis, potestas.

1729. Joseph Tonelli, mantuanus, potestas.

1730. Caesar Thomas della Porta, mediolanensis, potestas.

1730. Antonius Loria, mantuanus, potestas.

1735. Joannes Dominicus a Carretto Mancurti, imolensis, potestas.

1745. Hieronymus Joseph Pasqua, pontremulensis, potestas.

1752. Domenicus de Madiis, mantuanus, potestas.

1755. Claudius Lanzoni, mantuanus, potestas.

1758. Joannes Dominicus a Carretto Mancurti.

1762. Joan. Albertus Cavazzani, aviensis, potestas.

1767. Dominicus a Carretto Mancurti, imolensis, filius Joannis Dominici

de quo supra ter.

1772. Sebastianus de Gervasiis, bellunensis, potestas. 1774. Hieronymus Cattaneus, papiensis, potestas.

1777. Alphonsus de Marinis, castilionensis, potestas.

1782. Josephus Parravicinus, de Valle Tellina, dictus etiam de Papia, potestas. 1786-87. Bernardinus de Gerardis, de Petrapiana. 1787. Octavius de Pusterla, mediolanensis, praetor. 1788. Julius Caesar Vainus, ferrariensis, praetor. 1791. Jo. Dominicus Romagnosius, placentinus, praetor. 1792. Aloysius Riboldus, parmensis, praetor.

1794. Aloysius Chelutius, a Colle in Tuscia, praetor. 1800. Philippus Caesarinus, comes, parmensis, praetor. 1802. Pax Bonacina, mediolanensis, praetor.

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Riportando in questo Archivio (vol. III, pag. 131 e segg.), secondo la traduzione procuratane dal prof. C. Schiaparelli, la notevole descrizione dell'Istria che si trova nel Libro del re Ruggero compilato dallo sceriffo arabo Edrisi nel secolo XII, sollevammo qualche dubbio intorno alla identificazione dello '.stág'ân.kú di Edrisi con Trieste. Su questo proposito il prof. GIUSTO GRION ci scrive:

<<< Dubito che i Veneziani circa il 1150 si estendessero fino al Timavo (come sembra pretenda l'Edrisi) anzichè fino allo Sdoba. Ma la città di '.stâgʼân.kû, fiorente, larga di perimetro, popolata di milizie, d'intraprenditori d'industrie, gentiluomini, mercatanti ed artieri, distante cinque miglia da Grado, fortificata sopra un fiume che, quantunque scaturisca non molto lungi, pur è grosso e la provvede d'acqua da bere, posta in fondo al golfo dei Veneziani, sul confine del loro territo

rio, stazione navale del paese di Aquileia, è per me evidentemente S. Giovanni di Duino (Sant Giani Tuve, S. Iohannes Tubae), che si trova precisamente in fondo al golfo, sul Timavo che scaturisce a un chilometro di distanza; luogo fortificato, perchè posto tra la Verruca di Monfalcone e il castello di Duino, a cinque miglia dallo Sdoba; largo di perimetro, se il suo vero porto era il Rósega di Monfalcone. Notisi ancora che le isole dette clarae da Plinio, poste a ponente della foce del Timavo, potevano nella prima metà del secolo XII non essere congiunte con la terra ferma come sono ora, e mediante un canale dare comunicazione più breve dal Timavo al Rósega dentro terra, ed essere pure fortificate. Il Lelewel, benchè s'apponesse bene quanto al Timavo, pensò a Staranzano, senza considerare che questo luogo dista 6 miglia dal Timavo e non è sul mare. Trieste poi, a cui vorrebbe riferire il nome '.stágʼân.kú il signor Schiaparelli, dista da Grado in linea retta oltre 16 miglia; non è posta in fondo al golfo, non sopra un fiume, nè era nè poteva allora dirsi confine dei Veneziani. Inoltre la scrittura non si presta agli scambi necessari, come si presta facilmente a quello di kû per tuv (Tube) in favore di S. Giovanni. Nè il perimetro di Trieste doveva essere gran cosa nei secoli XI e XII, anzi sappiamo che non era. La vita comunale diede importanza a quella città solo dopo la seconda metà di quest'ultimo secolo; fu nell'estate del 1225 che vi si tenne un brillante torneo, cui intervenne il conte Mainardo di Gorizia : Andai allegramente allora verso Carinzia e Istria: quivi avea l'onrato Goriziano scorta di cavalieri a Trieste, in grazia dell'alto suo valore; più di cinquecento lance quivi furono spezzate;... io ne ruppi quindici (ULRICO DI LICHTENSTEIN, Vrouwen dienest, Berlino, 1841, p. 106).

<< Sulle altre città litoranee dell' Istria nominate da Edrisi non può cader dubbio, se non forse per Muggia, che anche a me, come ai direttori di questo Archivio, pare confusa con Umago; non così per le cinque città dette da Edrisi continentali, chè non vedo perchè s'abbia senz'altro da ammettere che egli per due volte, distinguendole marcatamente dalle altre, le chiamasse così, se non lo erano. Non ardisco asseverare quali siano codesti cinque borghi. · Ma se nulla valgono le distanze addotte in miglia, vi potrebbero esser nominati tra' luoghi continentali Pédena, Materia, Buje, Visinada, Pisino; dimenticati Pinguente, Portole, Montona. Così tra le città litoranee sarebbero dimenticate Trieste, Isola, Pirano; mentovate con sufficente esattezza le altre dodici (S. Giovanni di Tuba, Capodistria, Muggia, Umago, Cittanova, Parenzo, Rovigno, Pola, Medolino, Albona, Fianona, Lovrana). Il perchè potrebbe forse scaturire da un paziente studio delle fonti ».

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Più volte in questo Archivio fu deplorata la poca cura che parecchi Comuni dell' Istria e del Trentino pongono nella custodia delle loro antiche carte e pergamene, e in particolare fu notato (vol. II, pag. 244) come l'Archivio ricchissimo di Riva di Trento avesse grande bisogno di un intelligente ed amo

roso riordinamento. Alla nostra voce s' uni quella del signor G. B. di Sardagna (cfr. vol. III, pag. 152); ed ora siamo lieti di poter annunziare come il Municipio rivano abbia deliberato di provvedere di nuovi e migliori locali quell'Archivio e abbia preposto al riordinamento di esso una Commissione, scelta assai saviamente. Non dubitiamo che i dotti cittadini che la compongono sapranno adempiere nel miglior modo al patriottico ufficio: e segnaliamo intanto l'esempio di quella che il Prati chiamò la « perla del Garda » alle altre Comunità del Trentino e dell'Istria.

Il nostro collaboratore prof. GUIDO SUSTER Ci manda la seguente lista dei Vicari della Valsugana inferiore dal 1430 al 1569; lista ch'egli compilò di su la inedita Cronaca del Castelrotto, scritta tra il 1571 e il 1585:

1. Giovanni Fuchs, mentre era capitano Enrico Mosperger.

2. Giacomo Monaci di Scurelle, nel 1440; i suoi discendenti passarono a Padova.

3. Bernardo Lovo di Strigno.

4. Giacomo Carioli, dal 1445 al 1465; questo nobile cittadino di Trento fu poi capitano a Primiero.

5. Fabiano Peloso di Castel Tesino, poscia capitano a Caldonazzo.

6. Michele Passinger.

7. Battista Granello di Pieve Tesino.

8. Messer Simone Passinger, morto nel 1542.

9. Messer Antonio de Rippa di Pieve Tesino, morto nel 1554.
10. Messer Giovanni de Rippa, suo figlio.

11. Messer Battista de Rippa, suo fratello.

12. Giacomo nobile Castelrotto, di Strigno, il Cronista, nel 1569.

Si noti osserva il Suster - come 'di questi dodici vicari tre soli avessero cognome tedesco.

Nell'ultimo fascicolo di questo Archivio (vol. III, pag. 72 e segg.) il nostro egregio collaboratore prof. F. MORANDI illustrò con copiosi documenti la lotta sostenuta nel 1564 dalla Comunità di Rovereto contro il conte del Tirolo per la tutela della propria indipendenza politica, degli interessi economici della città, e del diritto di valersi della lingua latina anzichè della tedesca nella cor; rispodenza con Innsbruck. Perchè la notizia di quella importante controversia riuscisse anche più compiuta, il Morandi pubblicò dipoi in pochi esemplari, per le nozze Dalvitt-Tomasini (Rovereto, tip. roveretana, 1884; 8o, PP. 14) due altri inediti documenti che vi si riferiscono, traendoli ancor essi dall'Archivio civico di Rovereto. Il primo è il testo del parere, favorevole

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