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NOTE

alla Lezione centesimaprima.

L'Alapide (Comm. in Matth. XXVII, che un solo cammino, per essere menato 15) con molta diligenza reca quattro in- dalla casa di Caifa, dove stava anche Anna, dizii od argomenti, per mostrare, che Pi-a questa di Pilato, dove trovavasi anche latus vere voluit liberare Iesum; ma ad Erode. escludere ogni dubbio intorno a ciò, basta

7 Se ne hanno esempii in Dionigi d'Ali

il volens dimittere Iesum di S. Luca più carnasso (Annal. Rom. Lib. III, Cap. 22) innanzi.

2 AUGUSTINUS, In Ioann. Tract. CXVI, 4. Credo cum dixisset Pilatus: Quid est

ed Act. XXV, 4.

8 Marc. VI, 16.

9 AMBROSIUS, In Lucam, Lib. X, cap. veritas? In mentem illi venisse continuo 15. Tacuit et nihil fecit, quia nec illius consuetudinem, qua solebat eis dimitti unus crudelitas merebatur videre divina, et Doin Pascha; et ideo non expectavit ut re-minus iactantiam declinabat. sponderet ei lesus, ne mora fieret, cum 10 La voce στράTeυpa è dal Grimm (Lex. recoluisset morem, quo posset eis per Pa- Gr. Lat. in Lib. N. T. ad h. v.) resa per scha dimitti. satellitium; ma il Rosenmüller (Schol. in

3 CHRYSOSTOMUS, In Ioann. Homil. Luc. XXIII, 11) le dà significato più amLXXXIV, al. LXXXIII, dove si legge il pio per gente addetta a persona di prinmedesimo pensiero, che trascrissi nella cipe. Forse per ritenere qualche cosa della Nota precedente da S. Agostino.

Luc. XIII, 1.

5 Lezione LXX.

sua etimologia da otpiros, e significare jun'attinenza colla corte, si potrebbe negli aTaTsupa riscontrare ciò, che oggi chia

6 Questa supposizione, che Erode per mano Case militari dei principi: uffizio da quei giorni abitasse lo stesso palagio, nel mezzo soldati e mezzo corteggiani, come quale albergava Pilato, non l'ho trovata dissi nella Lezione.

veramente in alcuno; ma essa mi pare 11 Il Giansenio ed il Maldonato hanno naturalissima, essendo quel palagio fab-quella osservazione.

bricato dal padre di lui: tanto che da esso 12 TACITUS, Histor. Lib. II, 89. Vi si lo denomina Gius. Flav. (De Bello Iud. parla dei tribuni, che precedevano le aquile Lib. II, cap. 14); e dall'altra parte essendo alla battaglia, candida veste; e ne ha un stato brevissimo il tempo di quelle pro- cenno pure Valerio Massimo (Lib. 1, 6); cedure, mi pare, che quella qualsiasi dif-è noto poi chi fossero i Candidati presso ficoltà che ne sorge, resti molto attenuata, i Romani. Qui pure si può riferire l'in quando, potendosi, non se ne faccia per- veste candida di S. Giacomo (Ep. Cath. dere in questi andirivieni dell'accusato. II, 2), il quale con quella e coll'anello Cristo pertanto, nella sua Passione, so-d' oro descrisse l'incesso contegnoso di stenne quattro esami da altrettanti giu- personaggio ragguardevole. dici; ma, secondo a me pare, non fece, 13 I. Cor. II, 16.

1 ANSELMUS, Med. de Redemptione, sto pensiero, dico, può parere alquanto cap. 7. ardito, perchè non so che sia stato pro15 Il πów, da cui è il dúas, qui posto da altri. Nondimeno se si legge bene cangiatone il costrutto reso dalla Vulgata S. Giovanni, quello, oltre all'essere naper emendatum, ha per primitiva signifi-turalissimo, sembrerà ancora richiesto dai cazione instituo, come porta la sua etimo- due versi 39 e 40. Nel primo di essi si fa, logia da πziz nudós; ma poscia si allargò per la prima volta la proposta assoluta : a significare correggere colle parole (11. Vultis dimittam vobis regem Iudaeorum? Tim. II, 25; Act. I, 31); quindi fu detto nel secondo si reca una risposta, dalla del padre, che gastiga anche colle percosse quale si suppone evidentemente, essere il figlio (Heb. XII, 7), e qui sarebbe detto stato proposto il paragone. Clamaverunt del giudice; ma resta sempre gastigo ergo rursus omnes dicentes: Non hunc molto mite, e diverso assai dal flagellare, sed Barabbam. Dovette dunque essere a cui si venne da Pilato con Gesù per stata proposta innanzi l'alternativa, come nuove condiscendenze. si legge in Matteo (v. 17): quem vul

16 Veramente che i Presidi della Giu- tis vobis dimittam? Ma allora nel rurdea, trovandosi in Gerusalemme, vi pren- sus clamaverunt di Giovanni qual sensɔ dessero stanza nel palagio erodiano, il avrebbe quel RURSUS, quando non si è Flavio non lo riferisce, che di Floro. parlato innanzi di alcun grido preceduto? Nondimeno a me è paruto, e così ne parve Mi pare dunque indubitato, che alla proanche al Friedlieb, potersi ciò supporre posta assoluta del Preside seguisse un anche degli altri; essendo naturalissimo, rifiuto anche assoluto dalla parte della che i nuovi padroni guardassero ed usas- turba, come l'ho espresso nella Lezione; sero come proprie le splendide dimore quantunque quello non sia riferito dagli dei padroni antichi. Evangelisti, ma s'inferisca molto bene dal

17 Lo afferma l'Alapide (Comm. in contesto. Matth. XXVII, 15) in questi termini: Hic 22 In qualche codice adoperato da Orimos olim apud Iudaeos inductus fuit in gene, e da alcuni altri antichi innanzi al memoriam liberati ab aegyptia captivitate Bapaßßāv si leggeva Inov: lezione amIsraelis per Moysen; ma egli non ne reca messa forse troppo leggermente dal Fritz, alcun'autorità, nè ne ho trovata in altri.jdal Wett, dal Meyer e dallo stesso Ti18 FRIEDLIEB, Archeologia della Pas-schendorf; ma questi la rifiutò nella edisione, Cap. XV, § 1. zione Didot 1842, e nell'altra maggiore e

19 LIVIUS, Histor. Lib. V. cap. 13. An-più accurata del 1856. Nè lascerò di agche gl' Imperatori cristiani costumarono giungere, che lo stesso Origene (In Matth. dare la libertà a molti prigionieri nella Homil. XXXV) a questo proposito scrive festa di Pasqua; ed il Calmet (Comm. così: In multis exemplaribus non contiLitt. in h. 1.) cita a questo proposito lo netur quod Barabbas etiam Iesus dicebaSchmid, il Cocceio ed altri trattatori di tur; et forsitan recte, ut ne nomen Iesu giure romano. conveniat alicui iniquorum. In tanta enim 20 Sono ricordati dal Kuinoelio (ad h. Scripturarum varietate neminem scimus 1.), che li confuta, sostenendo la contraria Iesum peccatorem, sicut in aliis nominibus iustorum. Canta poi fuori di tono il Ro

sentenza.

21 Questo pensiero, che Pilato facesse senm. (ad h. l.), quando inferisce: Nescivit la prima proposta in senso assoluto, com'è ergo Origenes, multos alios etiam homines in Giovanni e Marco, e che al paragone hoc nomine fuisse appellatos. Ma Origene con Barabba non venisse, che per un non disse hominem, disse peccatorem. nuovo ripiego, quando vide fallito il primo 23 I simul universa turba di Luca per l'inaspettato rifiuto della turba; que- esprime bene l'unica vосе πzμñèña, che

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è avverbio dall'aggettivo prλ95. da Cardinale sarà capitata qualche Epistola ¤às e mañ003: noi diremmo tutto il pieno. spuria a Policarpo; e di fatti il Calmet, S'incontra questa voce in Dion. Cass. 75, 9. nel citarla a questo medesimo proposito, 24 AUGUSTINUS, In Ioann. Tract. CXVI. la qualifica per epistola, quae sub nomine O furia phreneticorum! Occidatur ille qui Ignati fertur. suscitat mortuos, et dimittatur latro, ut

iterum occidat vivos!

25 AMBROSIUS, In Lucam, Lib. X, cap.

30 AUGUSTINUS, Sermo CXXI de Tem

pore.

37 THEOPHYLACTUS, Enarratio in Matth.

33

A questo Interprete non pare pro

13. Non immerito homicidae absolutionem XXVII, 19. petunt qui flagitabant innocentis exitium. Tales leges habet iniquitas: ut oderit in- babile, che quella donna potesse conoscere nocentiam, scelus diligat. la cattura di Gesù la stessa sera che av

26 ORIGENES, In Matth. Homil. XXXV. venne; ma se si considera, ch'essa era la Omnes, qui Iudaeis sunt similes, vel in moglie del Preside, al quale doveano far dogmate, vel in vita, Barabbam sibi solvi capo le notizie di tutti i pubblici fatti nodesiderant. tevoli della città, la cosa parrà anzi naturalissima.

27 Luc. XIX, 38; Mar. XI, 10. 28 MALDONATUS, Comm. in Matth. ad. h. 1.

29 Matth. XX, 20-24.

30 Luc. XXII, 24-30.

31 AUGUSTINUS, 1. sup. cit.

39 Di questa moglie di Pilato fa menzione il Menologio dei Greci come di Santa, sotto il nome di Claudia Procula, е ne parlano Vine. Belluacense (Specul. histor. Lib. VII. cap. 41), e Niceforo (Histor.

32 Ne ha un cenno il Michaelis (Ein- Lib. I, cap. 30). Anzi l' Alapide (Comm. leitung, pag. 334, ed. 4), e lo afferma in Matth. XXVII, 19) pensa che essa poancora il Friedlieb nell'opera s. c. tess'essere la Claudia memorata da S. Paolo

33 Alludo ai frequenti ricordi, che si (II Timoth. III, 21) con Eubulo, Pudente scontrano in Giuseppe Flavio di sedizioni, e Lino. Nel che nulla è che ripugni: l'età eccitate singolarmente nella Giudea, lee le disposizioni della donna rispondono ; quali aveano sempre intenti politici, e ed essendo quella Epistola scritta in Roma, com'erano dirette contro i Romani, cosi nulla più naturale, che la moglie, per la venivano da questi, con più o meno diffi- disparità del culto, ivi si rimanesse, quando coltà, ma sempre represse. Più memora-il marito, da Vitellio Propretore della Siria bili furono la capitanata da Giuda Gaulo- mandato a Cesare (Ios. Flaw. Antiq. XVIII, nita, e l'altra sotto Teoda. Ioseph. Flav. 5), fu da questo pei suoi delitti confinato Antiq. Lib. X, cap. 2 et Lib. XVIII, cap. 2. in Vienna delle Gallie, dove si uccise, 34 Il Wilk (Clavis Philol. in Lib. N. T. come affermano Paolo Orosio (Hist. Lib. ad h. v.) afferma, dirsi oppov etiam ubi VII; cap. 5), Cassiodoro (Chronicon ad is qui loquitur noctem dicit proxime prae-lan. C. 34) ed altri.

40 CHRYSOSTOMUS, In Ioan. Homil.

teritam. 35 Per questa sentenza, a dir poco, LXXXIV, al. LXXXIII. Vide ordinem strana si citano l'Historia Scholastica, il conversum. Petitio pro condemnatis solet Lirano, il Cartusiano ed altri; ma non di esse plebis, concessio principis. Nunc augrande autorità. A torto si è attribuita al tem contrarium gestum est; princeps Baronio: questi (Ann. Eccl. ad an. C. 31) enim petit a plebe, et plebs ferocior rednon fa, che recare un tratto dell'Epist. di ditur. S. Ignazio M. a Policarpo; ma l'Alapide, che vi aggiunge anche l'Epist. ai Filippen

41 Matth. XX, 19.

42 Questo tertio potrebbe parere ostacolo

si, afferma, che nihil tale apud ipsum re- a quella risposta, che non è espressa nel perit. Forse sotto gli occhi del dottissimo testo, e la quale io supposi nella Lezione

43

essere stata resa con un semplice rifiuto Quantunque in questo v. 22 di Luca dalla turba alla proposta assoluta del Pre-la Vulgata abbia corripiam e nel 16 emenside: Vultis vobis dimittam regem Iudaeo-datum, il greco ha in entrambi i luoghi rum? Nondimeno se si considera bene il medesimo dew, la cui nozione fu questo contesto di Luca, si vedrà che dichiarata nella Nota 15. I più severi egli riferisce questo tertio del v. 22 all'ite-paorire e opzré22w vennero dopo. rum del 20, ed al discorso contenuto nei vv. 14-16. Ma ciò non impedisce, che vi Vesp. possano essere occorse altre cose da lui non riferite.

Brev. Rom. Dom. Pass. Hymn. ad

$5 Matth. XXIV, 30.

LEZIONE CII.

Gesù flagellato, coronato di spine e schernito da falso re. ECCE HOMO, e le turbe insistono sia crocefisso. Pilato gli parla di nuovo, ma, intimidito dal tumulto, si lava le mani, e ne consente l'uccisione.

IOANNIS, XIX.

1. Tunc ergo appre

hendit Pilatus lesum, et flagellavit.

8. Cum ergo audisset. Pilatus hunc sermonem

magis timuit.

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23. At illi instabant 14. Pilatus vero dice9.Et ingressus est prae-vocibus magnis postu-bat illis: Quid enim matorium iterum, et dixit lantes, ut crucifigere-li fecit? At illi magis 2. Et milites plecten- ad Iesum: Unde es tu? tur: et invalescebant clamabant: tes coronam de spinis. Iesus autem responsum voces eorum. imposuerunt capiti eius; non dedit ei.

eum.

Crucifige

21. Et Pilatus adiudiet veste purpurea cir- 10. Dicit ergo ei Pila-cavit fieri petitionem 15. Pilatus autem vocumdederunt eum. tus: Mihi non loqueris? eorum. lens populo satisfacere 3. Et veniebant ad nescis, quia potestatem 25. Dimisit autem il- dimisit illis Barabbam, eum, et dicebant: Ave habeo crucifigere te, et lis eum, qui propter ho- et tradidit Iesum flaRex Iudaeorum: et da-potestatem habeo dimit-micidium et seditionem gellis caesum, ut crubant ei alapas. missus fuerat in carce-cifigeretur.

tere te?

1. Exivit ergo iterum 11. Respondit Iesus rem, quem petebant: IePilatus foras, et dicit Non haberes potestatem sum vero tradidit voeis: Ecce adduco vobis adversum me ullam, nisi luntati eorum. eum foras, ut cognosca- tibi datum esset desutis, quia nullam invenio per. Propterea qui me

in eo causam.

tradidit tibi, maius pec

5. (Exivit ergo Iesus catum habet.

portans coronam spi- 12. Et exinde quae-si sexta, et dicit Iu

16. Milites autem duxerunt eum in atrium praetorii et convocant totam cohortem.

17. Et induunt eum

purpura, et imponunt

neam, et purpureum ve- rebat Pilatus dimittere daeis: Ecce Rex vester. ei plectentes spineam stimentum). Et dicit eis:leum. Iudaci autem cla- 15. Illi autem clama-coronam. mabant, dicentes : Sifbant: Tolle, tolle, cru

Ecce homo.

6. Cum ergo vidissent hunc dimittis, non es cifige eum. Dicit eis Pi- 18. Et coeperunt saeum Pontifices, et mi-amicus Caesaris: omnis latus: Regem vestrum lutare eum: Ave rex nistri, clamabant dicen-Jenim, qui se regem fa- crucifigam? Responde- Iudaeorum. tes: Crucifige, crucifige cit, contradicit Caesari. runt Pontifices: Non haeum. Dicit eis Pilatus : 13. Pilatus autem cum bemus regem, nisi Cae- 19. Et percutiebant Accipite eum Vos, et audisset hos sermones. sarem. caput eius arundine; et crucifigite: ego enim non adduxit foras Iesum: et 16. Tunc ergo tradi- conspuebant eum, invenio in eo causam. sedit pro tribunali in dit eis illum, ut cruci- ponentes genua, adora7. Responderunt ei Iu-loco, qui dicitur Litho-figeretur. Susceperunt bant eum. daei: Nos legem habe-strotos, Hebraice autem autem Iesum, et edu

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et

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