LEZIONI ESEGETICHE E MORALI SOPRA I QUATTRO EVANGELI DETTE IN FIRENZE DAL 1o NOVEMBRE 1875 AL 27 FEBBRAIO 1876 Carlo DA C. M. CURCI S. I. CON INNANZI A CIASCUNA IL TESTO SINGOLARE O CONCORDATO, CHE VI SI ESPONE VOL. V ED ULTIMO FIRENZE PRESSO LUIGI MANUELLI 1876. Credite Erangelio 1878, June 29 A 31393 (624) Di quest'Opera è stato depositato un Esemplare al Ministero d'Agricoltura e Commercio, per godere dei diritti di proprietà letteraria, assicurati dalle Leggi vigenti all'Editore. AL LETTORE Se si ha riguardo al solo numero dei Capi e dei Versetti, la storia della Passione, coi conseguenti misteri di Gesù risorto, è contenuta in circa un quinto dei quattro Evangeli. Ma perciocchè in questa parte della narrazione i quattro narratori recano una peculiare e minuta diligenza, registrando, salvo i Sermoni dopo la Cena, riferiti dal solo Giovanni, un sotto sopra le medesime cose, la contenenza di quei Capi ne resta accorciata di molto: non dirò che di tre quarti, ma credo di non andare lungi dal vero affermando, che di una buona metà. Contuttociò la Esposizione me n'è riuscita notevolmente più prolissa di quello, che fosse una qualsiasi altra uguale misura del testo precedente; talmente che queste venti Lezioni mi hanno empiuto un giusto Volume, laddove nel primo con 22 si potè adagiare la non breve Prefazione, che loro mandai innanzi. Di questa sproporzione nella economia, diciamo così, organica del mio lavoro vi furono due ragioni, delle quali reputo non inutile dire una parola al lettore, il quale avendomi accompagnato nel lungo cammino con paziente indulgenza fin qui, posso augurarmi, che se non mi era, mi sia diventato benevolo; maggiormente che quelle ragioni sono entrambe ordinate a suo servigio. Questa parte degli Evangeli dovendo essere per varii motivi peculiarmente cara ai Fedeli, e certo essendo loro più nota, se pure non debba dirsi meno ignota del rimanente, ne avviene, che intorno a quei fatti, tanto pietosi alla stess' ora e tanto istruttivi, si abbiano dubbii e siansi desiderate contezze e dichiarazioni meno ristrette di ciò, che comunemente non suole aversi. Secondo che disse il nostro antico |